Lo specialista (urologo, nefrologo, andrologo o ginecologo, a seconda del tipo di problema) è fondamentale per diagnosi e trattamenti più avanzati.
Chi è lo specialista
Lo specialista è un medico che, oltre alla laurea, ha acquisito una specializzazione in una determinata area terapeutica, conseguendo un apposito diploma. Nell’area dei disturbi urinari, gli specialisti di maggiore riferimento sono l’urologo (specialista di tutto l’apparato urinario), il nefrologo (con una particolare competenza per le patologie renali), l’andrologo (per le patologie uro-genitali maschili) e il ginecologo (per le patologie uro-genitali femminili).
Cosa fa
Lo specialista di riferimento per le vie urinarie (solitamente, l’urologo) vigila sulla salute dei pazienti in tutte le età della vita, con una particolare attenzione per le persone che hanno superato i 50 anni. Tali soggetti sono infatti più esposti al rischio di patologie prostatiche (uomini) e di infezioni delle vie urinarie.
Principali ambiti
Diagnosi più approfondita
Lo specialista viene consultato per avere una diagnosi più dettagliata e mirata, in base ai disturbi riferiti e a eventuali esami già effettuati. Lo specialista è pertanto in grado di effettuare una visita più approfondita del paziente e di prescrivere eventuali ulteriori indagini diagnostiche.
Un’esplorazione rettale eseguita da mani esperte, un semplice esame del sangue e un’eventuale ecografia prostatica trans-rettale, possono in molti casi essere sufficienti a diagnosticare precocemente le patologie della prostata e migliorarne di conseguenza la terapia e l’evoluzione.
Trattamenti specifici
Lo specialista può indicare e gestire trattamenti di livello avanzato (terapie sia farmacologiche sia chirurgiche).
Prevenzione
Lo specialista coopera con il medico di famiglia nei percorsi di prevenzione e monitoraggio dei pazienti che riferiscono disturbi alle vie urinarie e genitali, indicando gli esami e le visite di controllo e la loro tempistica.
In caso di disturbi urinari: se tali disturbi sono già stati valutati dal medico di famiglia, sarà egli stesso a considerare l’opportunità della consulenza specialistica e quindi l’invio del paziente allo specialista.